Dalla storia, percorsi di rilancio
Si è tenuta a Roma il 16 marzo, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Economica, la conferenza internazionale su “The Re-launching of Europe and the Rome Treaties: A Historical Reappraisal and a Model for Today’s Integration”.
L’incontro organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e dall’Istituto Affari Internazionali nel quadro delle iniziative promosse dall’Italia in occasione dei 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma istitutivi della Cee e dell’Euratom, ha preso spunto dalla pubblicazione del primo volume della nuova serie dei Documenti Diplomatici Italiani curato dal prof. Francesco Lefebvre D’Ovidio dell’Università di Roma La Sapienza e dal prof. Antonio Varsori dell’Università di Padova. Il volumeraccogli oltre trecento documenti inediti provenienti dall’Archivio Storico Diplomatico della Farnesina e testimonia l’azione italiana dalla Conferenza di Messina del giugno 1955 sino alla firma dei Trattati di Roma.
Riflessioni su una soluzione
La conferenza non intendeva avere un mero carattere rievocativo, né limitarsi a un’analisi accademica degli eventi che avrebbero condotto alla nascita della Comunità europea. Essa anzi mirava, prendendo le mosse da un ripensamento storiografico, a una riflessione sulla difficile situazione vissuta dall’Unione europea, Ue e circa la possibilità di individuare elementi di soluzione per il futuro.
Nel corso della mattina, dopo l’inaugurazione della mostra fotografico-documentaria, organizzata dagli Archivi Storici dell’Ue in collaborazione con il Ministero degli Esteri e gli interventi del sotto-segretario Gozi, del segretario generale della Farnesina ambasciatrice Belloni e del segretario generale dell’Istituto Universitario Europeo, Grassi, le relazioni dei professori Lefebvre e Varsori illustravano il ruolo significativo svolto dalle autorità italiane nel “rilancio dell’Europa” e nella creazione della Comunità Europea.
Con il dialogo e il compromesso
Si sottolineavano come elementi utili anche per il presente la volontà di dialogo e di compromesso, la ricerca di obiettivi concreti legati a obiettivi di crescita economica e di modernizzazione, l’aver evitato complicate costruzioni istituzionali. Una serie di relatori stranieri affrontava poi la posizione dei partner dell’Italia (Francia, Germania e i Laesi del Benelux).
La sessione pomeridiana si apriva con una tavola rotonda nel corso della quale una serie di studiosi di varie università europee (LSE, Maastricht, Sheffield, Barcellona, Cluj-Napoca, Bologna) affrontavano il tema delle reazioni di alcuni significativi attori internazionali verso la firma dei Trattati di Roma. Particolarmente interessanti per le comparazioni con la situazione odierna erano gli interventi del prof. Piers Ludlow della LSE sulla posizione della Gran Bretagna e del prof. Klaus Kiran Patel dell’Università di Maastricht circa gli Stati Uniti.
A scuola di ‘rilancio dell’Europa’
L’ultima sessione, caratterizzata da un intento di natura propositiva aveva lo scopo di interrogare una serie di studiosi sulla possibilità che il “rilancio dell’Europa” della metà degli Anni ’50 potesse offrire insegnamenti affinché l’Ue riesca a uscire dalla fase di difficoltà che la travaglia. Alla tavola rotonda prendevano parte storici e scienziati politici: Georges-Henri Soutou dell’Institut de France, Eric Bussière della Sorbona di Parigi, Leopoldo Nuti dell’Università di Roma Tre, Sergio Fabbrini e Leonardo Morlino, entrambi della Luiss.
In questo ambito venivano soprattutto indicati gli attuali punti deboli dell’Ue, nonché le similitudini, ma anche le forti diversità fra la situazione odierna e la metà degli anni ’50. La conferenza era chiusa dall’intervento di Ettore Greco, direttore dello IAI, il quale illustrava alcune proposte concrete che l’Istituto avrebbe successivamente presentato nel quadro dell’incontro di vari “think tank” europei e in vista del Vertice politico che si terrà a Roma il 25 Marzo sotto l’egida del governo italiano.