È l’ora della Brexit: inizia una nuova fase
Questa è una settimana storica per il Regno Unito: domani sera il governo manterrà la promessa fatta al popolo britannico più di tre anni fa e il Regno Unito lascerà l’Unione europea.
Ci troviamo alla vigilia di una data storica che segna l’inizio di una nuova fase. Siamo ambiziosi per il futuro. I nostri obiettivi sono di costruire una nuova partnership con l’Ue, essere in prima linea nella promozione del libero commercio a livello globale. Rappresenteremo una forza positiva nel mondo, difendendo i valori di democrazia e i diritti umani, e proteggendo l’ambiente.
Continueremo a essere amici e partner dell’Europa. Continueremo a onorare e fare tesoro della nostra cultura condivisa e dell’identità europea che ci appartiene. La storia, le tradizioni e la geografia continueranno a tenerci vicini. E staremo insieme per difendere i valori comuni, valori che sono percepibili nel grande legame che da sempre unisce i nostri cittadini.
Mi preme a tal proposito ribadire ancora una volta un concetto che il mio governo, e io stessa qui in Italia fin dal mio arrivo poche settimane dopo il referendum del giugno 2016, abbiamo avuto più volte modo di esprimere: il Regno Unito lascia l’Unione europea, ma non lascerà l’Europa.
Ci predisponiamo ora ai negoziati che inizieranno presto per definire il futuro della nostra relazione con l’Ue, per cui ci auguriamo di poter realizzare insieme la nostra aspirazione comune per un accordo ampio e ambizioso, come delineato nel documento condiviso con la Dichiarazione politica.
Il governo britannico è pronto a lavorare sodo per raggiungere questo obiettivo. Ma qualunque cosa accada, il periodo di transizione terminerà alla fine di quest’anno, quindi è necessario lavorare in maniera rapida e costruttiva per raggiungere i nostri obiettivi.
Abbiamo definito i principi che riteniamo debbano sostenere questa relazione futura, e il primo ministro Boris Johnson esporrà pubblicamente nei prossimi giorni i dettagli della nostra posizione negoziale.
Continueremo innanzitutto a essere un’economia basata su standard elevati, promotrice di innovazione, diritti dell’individuo e servizi pubblici di qualità, in grado di soddisfare le aspettative dei nostri cittadini.
La nostra prospettiva continuerà a essere sempre globale: difendere i nostri interessi e combattere le ingiustizie, gomito a gomito con i nostri amici e alleati in questo continente e oltre. Promuoveremo sempre il libero scambio e condivideremo i valori europei, continuando il nostro impegno internazionale come membro attivo delle più importanti organizzazioni multilaterali, dal G7 al G20, dalle Nazioni Unite alla Nato. E impiegheremo la nostra ‘bussola morale’ e il nostro ‘European mindset‘ per promuovere le cause e affrontare le sfide che non hanno confini.
Ci attende una situazione diversa, una relazione e una partnership diverse con l’Ue. E non smetteremo di auspicare sempre il bene dell’Unione europea, e continueremo sempre ad essere amici e partner affidabili.
La collaborazione con l’Italia
Più nello specifico, voglio soffermarmi in questa occasione storica sulle relazioni tra Regno Unito e Italia, illustrando da una parte lo spirito che ha caratterizzato questi ultimi anni e anticipando i numerosi fronti su cui questa partnership strategica ci vedrà continuare a lavorare fianco a fianco a partire da subito.
Voglio innanzitutto rendere omaggio alla disponibilità con cui l’Italia ha sempre collaborato in questi ultimi 43 mesi, fin dai primi giorni successivi al nostro referendum. C’è oggi la soddisfazione per il risultato raggiunto insieme al governo italiano e agli altri partner europei su un accordo di recesso che offre ai nostri cittadini, agli italiani ed europei nel Regno Unito e ai britannici nei Paesi dell’Ue, le certezze che meritano. La loro vita continuerà ad essere sostanzialmente la stessa di sempre.
La portata di questo accordo è significativa se si pensa che coinvolge circa 5 milioni di persone in tutta Europa, tra i tre milioni e mezzo di europei che risiedono stabilmente nel Regno Unito e il milione e mezzo di britannici che vivono nell’Europa continentale.
Abbiamo beneficiato di un lavoro continuativo e di grande collaborazione con le istituzioni italiane. Negli ultimi anni siamo stati entrambi impegnati ad informare, spiegare e rassicurare i nostri concittadini che risiedono in Italia e Regno Unito, prendendo parte a diverse iniziative organizzate a tal fine tra Roma e Londra.
Gli italiani nel Regno Unito
Ma in qualità di Ambasciatore britannico in Italia, permettetemi di soffermarmi sul ruolo degli italiani nel Regno Unito. Parliamo di circa 700 mila italiani. L’Italia annovera la più numerosa comunità scientifica straniera impiegata negli atenei e nei centri di ricerca britannici, mentre il numero di studenti italiani iscritti alle università britanniche è cresciuto in questi ultimi anni fino agli attuali 16mila circa.
Nel mio ruolo attuale, mi sono detta più volte orgogliosa del numero di italiani che hanno scelto di fare del Regno Unito la propria casa. Lo ripeto ancora una volta oggi. Grazie per il vostro immenso contributo alla nostra economia, alla nostra cultura, alla nostra società. “We want you to stay!”
In questi anni ho incontrato numerosi di questi talenti italiani, e sono colpita dall’entusiasmo, dalla dedizione, dall’impegno e soprattutto dal successo che in tanti sono riusciti a trovare – e continuano ancora oggi a trovare – nel Regno Unito. Oggi sono felice di dire che i diritti di chi si trova già nel Regno Unito saranno tutelati, e che gli stessi diritti verranno acquisiti da quanti arriveranno nel nostro Paese nei prossimi mesi, fino alla fine di quest’anno, durante il periodo di transizione.
Regno Unito e Italia: una relazione improntata su credibilità e su continuità
Ho fatto riferimento agli italiani nel Regno Unito. Molti di questi contribuiscono attivamente alla definizione delle più ampie relazioni tra Regno Unito e Italia, per cui permettetemi di condividere brevemente una diagnosi sul loro ottimo stato di salute.
Gli ultimi anni non hanno smesso di essere incredibilmente proficui e prolifici per la nostra relazione bilaterale, a tutti i livelli. Penso al commercio: in base agli ultimi dati disponibili, nel 2018 i flussi commerciali tra Italia e Regno Unito sono aumentati del 3.4% rispetto all’anno precedente. Gli scambi di beni e servizi hanno raggiunto un valore di 44,5 miliardi di euro.
Sugli investimenti: nell’anno finanziario 2018-2019, il Regno Unito si è confermato la prima destinazione europea per investimenti diretti esteri, per cui l’Italia è stata il secondo Paese europeo a investire nel Regno Unito, superata soltanto dalla Germania. Alla fine dello scorso anno finanziario, l’Italia ha aumentato il numero di nuovi investimenti nel Regno Unito, contribuendo alla creazione di oltre mille e cinquecento nuovi posti di lavoro.
Parliamo di turismo: nel 2018, gli italiani in vacanza nel Regno Unito sono aumentati del 2% rispetto al 2017, raggiungendo la cifra record di 1 milione e 800 mila. Parallelamente, è aumentato costantemente negli ultimi anni anche il numero di turisti britannici in Italia, a testimonianza di una passione e di un interesse reciproco che continuano a crescere nel tempo.
Per quanto riguarda gli studenti, secondo gli ultimi dati, gli italiani che hanno fatto domanda di iscrizione ad un’università britannica per l’anno accademico in corso sono aumentati del 3% rispetto all’anno precedente.
In generale, si tratta – come anticipavo – di un quadro estremamente positivo per le nostre relazioni bilaterali, scandito da una serie di importanti accordi istituzionali siglati in diversi settori strategici, come la sicurezza e la difesa (BAE Systems/Leonardo, Ministeri della Difesa), o la ricerca (CNR/Royal Society), che continueremo a sviluppare nei prossimi mesi..
I nostri tre pilastri per il 2020
Guardando proprio al futuro prossimo, il 2020 si preannuncia come un anno ricco di iniziative significative, che contribuiranno ad arricchire la nostra relazione con l’Italia in tutti i campi.
Due settimane fa abbiamo presentato all’Anci la nostra prima campagna di ‘diplomazia territoriale’ (You can point at the two UkIn… backdrops): UkIn… Tour. Si tratta di un ‘Giro d’Italia’ grazie al quale saremo ogni mese in una città e una regione diverse. Abbiamo iniziato la scorsa settimana con Pavia e saremo a Genova il 10 e 11 febbraio… per poi andare a Cagliari, Catanzaro, Napoli e in numerose altre città d’Italia. Il nostro obiettivo è quello di rafforzare la partnership tra i nostri due Paesi, creando nuove opportunità di collaborazione a partire dal ruolo chiave che proprio le città svolgono nel sistema socio-economico e culturale italiano.
Parlando di cultura il 2020 sarà un anno speciale per i nostri due Paesi, con un programma di iniziative che presenteremo la settimana prossima in occasione della visita a Roma del nostro ministro per la Cultura, il digitale, lo sport e il turismo, Dame Niki Morgan. Uk-Italy Partners for Culture rappresenta un ambizioso progetto che punta a incrementare la nostra collaborazione in ambito culturale, una risorsa e un’opportunità inestimabile per entrambi i Paesi.
Ma la prossima settimana sarà anche l’occasione per lanciare la partnership forse più strategica e importante dei prossimi mesi, con l’annuncio ufficiale a Londra della Cop26. Come molti di voi sapranno, Italia e Regno Unito sono fianco a fianco per la prima volta nella definizione degli ambiziosi traguardi attesi per il summit delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che sarà ospitato a Glasgow in ottobre, e sarà preceduto da due eventi organizzati dall’Italia a Milano, la pre-Cop e un evento coinvolgendo i giovani. È inutile sottolineare il senso e la portata di una partnership così strategica in questo momento, in un ambito tanto importante per il futuro del pianeta.
Per concludere, a poche ore dall’uscita del Regno Unito dall’Ue, voglio cogliere questa occasione per ribadire il nostro impegno a sfruttare e a creare ogni opportunità ad alimentare una relazione che è speciale da sempre e che siamo determinati a far crescere ulteriormente in futuro: la nostra partnership con l’Italia!
Pubblichiamo il testo del discorso dell’Ambasciatore del Regno Unito in Italia Jill Morris, presso la residenza di Villa Wolkonsky a Roma, in occasione della conferenza stampa organizzata alla vigilia dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea il 30 gennaio 2020.