L’intervento di Antonio Parenti, rappresentante della Commissione europea in Italia
“Grazie allo IAI per questo invito ed è un piacere aver collaborato con l’ambasciatore Nelli Feroci, e con la direttrice Tocci per questo lavoro. Un saluto al ministro Amendola, al professore Giovannini, che hanno parlato prima di me, e un augurio innanzitutto ai finalisti e ai vincitori di questo premio.
Potrà essere l’Europa una novità? Potrà il Green Deal cambiare effettivamente l’Europa? Io credo di sì, credo l’abbia già cambiata. Ogni tanto penso a come qualificare questo anno che abbiamo passato e che stiamo passando, e se mi permettete faccio riferimento a due film, che non sono esattamente della vostra generazione, ma più della mia, ma ci tengo. Penso che abbiamo iniziato l’anno vedendo “Contagion”, e stiamo finendo l’anno vedendo “Back to the future”. Nel senso che siamo arrivati all’inizio di quest’anno con questa tremenda pandemia, che però ci ha obbligato a pensare a come costruire il futuro, ed è chiaro che in questa costruzione c’è una parte di ritorno. È il ritorno a un sistema normale, è un ritorno al multilateralismo, è un ritorno all’agenda 2030, che è fondamentale, e dunque ad un ritorno a un sistema internazionale di relazioni che si possano basare su dei valori condivisi.
Ma è anche un ritorno al futuro, nel senso che dobbiamo creare un mondo e un’Europa diversa, un’Europa per la Next Generation EU, una nuova generazione dalla quale stiamo, di fatto, prendendo a prestito soldi molto importanti, che dobbiamo restituire, assieme a loro, per creare un mondo migliore.
Ora se noi dovessimo fare una foto oggi, a fine settembre 2020, non posso che essere d’accordo con l’immagine che diceva il ministro Amendola, siamo una potenza gentile in un mondo, non di pescecani, ma di paesi che cercano di fare prevalentemente un interesse statale molto forte, e in questo, l’Europa, ha avuto delle difficoltà. Difficoltà non poi così grandi, restiamo una potenza importante in materia commerciale, in materia economica, e anche in materia di politica estera. Però bisogna che l’Europa faccia un salto di qualità. Il Green Deal è un modo per farlo. L’Europa non sta soltanto cercando di cambiare la sua economia in senso verde, in senso resiliente, ma sta cercando anche di aiutare gli altri paesi a farlo, e continuerà a voler cercare di aiutarli. Ma è anche l’Europa che deve cercare di fare un salto di qualità in questo senso, ed è proprio qui che credo che avere giovani che si interessano oggi, più che mai, alla politica estera, sia fondamentale. Li sprono a pensare alla politica estera, non più come puro interesse nazionale, ma come un interesse europeo, e vedere, come si possa utilizzare un interesse europeo, distinto da un interesse nazionale, come punto di discussione a livello europeo, di una nuova politica estera perché sicuramente non sarà sufficiente passare, come diceva la Presidente della Commissione europea qualche giorno fa, alla maggioranza qualificata, per ottenere una posizione europea solida; e vi do un grandissimo in bocca al lupo per il vostro futuro, spero che parte del vostro futuro sia con l’Italia, sia con le istituzioni Europee, perché della next generation, che voi rappresentate, ce ne è un grande bisogno sia in questo paese che in Europa. Grazie”.
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