Si chiude il G20 di Riad: le priorità dei giovani per i leader
Sabato 21 e domenica 22 novembre si è svolto, in formato virtuale, il Vertice del G20 presieduto dall’Arabia Saudita che, al termine, ha passato il testimone all’Italia, a cui va la presidenza nel 2021. A conclusione di questo ciclo, ospitiamo l’intervento di Anna Affranio, Anna Ciceri e Luca Barberis, i tre delegati italiani che – selezionati dalla Young Ambassador Society – hanno partecipato allo Y20, il summit parallelo al G20 dove si riuniscono i giovani dei Paesi membri per produrre un documento sulle priorità che le nuove generazioni intendono presentare al tavolo dei leader.
Ogni delegato si è occupato di uno dei tre gruppi di lavoro, rispettivamente: cittadinanza globale, empowerment giovanile e futuro del lavoro. Il lavoro di compromesso non è stato sempre facile, e fino all’ultimo momento c’è stato il timore di non riuscire ad ottenere un communiqué a causa del veto della Turchia, che ha più volte minacciato di non firmare il lavoro finale. Il comunicato finale, infatti, deve avere il consenso unanime delle delegazioni dei Paesi membri per essere valido. Per fortuna, la situazione si è risolta grazie all’inserimento di alcune postille che indicano i punti sui quali non si è trovato un accordo unanime. Ecco i punti principali che compaiono nel documento finale.
Global Citizenship
Il gruppo di lavoro sulla cittadinanza globale si è occupato principalmente di sostenibilità ambientale e multiculturalismo. Per quanto riguarda la prima, è stata sottolineata la necessità di accelerare l’implementazione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite tramite lo stanziamento di fondi, l’insegnamento nelle scuole di materie scientifiche che formino una generazione preparata per il cambiamento climatico e infine hanno chiesto di integrare le misure tradizionali di crescita economica con indicatori ambientali e di benessere.
Poi si è discusso di accordo di Parigi e di transizione verde, e nonostante alcune opposizioni, il dibattito si è concluso con l’inserimento nel comunicato di imporre ai leader di abbandonare i combustibili fossili entro il 2023. Anche il ruolo delle città è stato messo al centro della ripresa sostenibile, puntando sulle smart city e sul decongestionamento delle metropoli. Per quanto riguarda il multiculturalismo, protezione e inclusione delle minoranze sono temi molto cari ai giovani come dimostrato anche da recenti proteste. Nel communique è stata infatti sottolineata l’importanza di supportare la protezione dei diritti delle minoranze etniche e sessuali e dei rifugiati. Inoltre, è stato chiesto ai leader di lavorare per promuovere il multiculturalismo attraverso l’educazione scolastica e gli scambi culturali tramite fondi e facilitazioni per l’ottenimento di visti.
Futuro del lavoro
Il mondo del lavoro sta subendo profondi cambiamenti, con implicazioni che vanno dalla struttura del mercato del lavoro all’automazione a nuove forme di occupazione nel mondo della gig economy. Le proposte dei giovani si sono focalizzate su competenze del futuro e futuro dell’imprenditoria.
Sul futuro del lavoro, le proposte hanno visto una forte attenzione sull’accesso alle opportunità digitali e sull’inclusione nel mondo del lavoro di donne, migranti, e giovani che non vivono nelle metropoli principali. Inoltre, è stato proposto di presentare forme di tassazione innovative per evitare evasione fiscale e rinnovare le risorse degli Stati per investire sui giovani. Poi, per prepararsi al meglio al futuro, i membri dello Y20 hanno chiesto di riformare i modelli educativi creando un ciclo di formazione flessibile e resistente tra istruzione e occupazione e sfruttare il potere del tutoraggio per coltivare le competenze, le reti e le esperienze.
Il terzo capitolo si è focalizzato esclusivamente sull’imprenditoria del futuro: su questo fronte le politiche proposte puntano a sviluppare una mentalità imprenditoriale attraverso risorse accessibili, migliorare le infrastrutture finanziarie per l’accesso al capitale e ridurre i muri burocratici. Questo include la promozioni di incubatori, acceleratori, competizioni di startup, promuovere la cultura del rischio ma anche del fallimento per contribuire a nuovi progetti.
Youth Empowerment
Per quanto riguarda il primo macrotema, è stato raggiunto subito vasto consenso sulla necessità di stimolare un cambiamento culturale al fine di ottenere sostegno politico e istituzionale alla partecipazione dei giovani nel settore pubblico e privato, ampliando la partecipazione politica formale con misure come l’istituzione di quote, figure di rappresentanza dei giovani nel governo, programmi di mentorship e la creazione di youth shadow boards nel settore privato e nel sociale.
Al fine di valutare sistematicamente la partecipazione giovanile è stata proposta la creazione di un Indicatore Globale per l’Inclusione Giovanile per raggiungere una chiara serie di obiettivi per l’inclusione negli organi decisionali entro il 2030. È stato inoltre chiesto un posto permanente per lo Y20 agli incontri G20 degli sherpa per garantire che le voci e le priorità dei giovani diventino parte della conversazione.
Per quanto riguarda la seconda macroarea, è stata riconosciuta la necessità di preparare e abilitare i giovani alla leadership e alla partecipazione attiva tramite iniziative di educazione civica e leadership development nel curriculum scolastico. I Paesi del G20 sono stati incoraggiati a cooperare maggiormente con le consulte studentesche e, infine, ad incentivare la co-creazione di uno Youth Civic Engagement Program tra il Y20 e i Paesi membri per supportare iniziative di impegno civico e di sostegno all’azione rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile.