IAI
Verso una coalizione semaforo

“La nuova Germania somiglia tanto alla vecchia”: parla Mörschel (Fes)

1 Ott 2021 - Caterina Maggi - Caterina Maggi

Chiuse le urne, taciuti gli exit poll, la Germania che fa i conti con il Bundestag più numeroso di sempre si prepara a una lunga (ma forse no) consultazione per la formazione di un nuovo governo, il primo nella storia federale a vedere la partecipazione di tre partiti. Nella tavolozza di colori politici che l’Spd in prima battuta, ma possibilmente anche la Cdu/Csu, dovranno armonizzare si configurano due modelli: quello “Semaforo” e quello “Giamaica”, dai toni cromatici delle forze che entrerebbe in maggioranza.

In occasione della conferenza del 29 settembre organizzata dall’Istituto Affari Internazionali “La Germania ha votato. Quali conseguenze per il Paese e per l’Europa?” abbiamo conversato con il direttore dell’ufficio italiano della Friedrich-Ebert-Stiftung (Fes) Tobias Mörschel.

A seguito del risultato elettorale si presume che il modello di partenza sarà il “Semaforo” tra Spd, Verdi e liberali. Che margini ci sono per una coalizione e che tempi? 

Io penso che entro Natale avremo un nuovo governo, e che questo governo sarà secondo il modello “Semaforo” con cancelliere Olaf Scholz, perché non c’è in realtà un’alternativa. Una Grande Coalizione (Große Koalition) sotto la leadership della Spd con Cdu/Csu junior partner non è fattibile, e anche l’alternativa di avere una “coalizione Giamaica”, cioè tra Cdu/Csu e Verdi più i Liberali, secondo me non è molto probabile perché i cristiano-democratici hanno perso le elezioni e sono in uno stato di “depressione”, per così dire.

Fino all’ultimo non si è parlato molto, nel dibattito politico, di politica estera. Con l’ingresso dei Verdi, potrebbe esserci un governo più assertivo (con la Russia ad esempio)? 

È vero che non si è parlato molto di politica estera, nei dibattiti e via dicendo; ma è anche vero che Olaf Scholz, ad esempio, fin dall’inizio ha detto di avere due o tre punti chiave, e uno di questi è l’”Europa sovrana”. Questo punto non è mai stato in discussione tra i partiti. Sono quindi abbastanza sicuro che sia con Spd sia con i Verdi avremo un governo un po’ più europeo di quello precedente. Questo sia per quanto riguarda per esempio un’Ue più forte in ambito militare ma anche in quello fiscale, e su questo i programmi elettorali di Spd e Verdi sono molto vicini. Quindi almeno sul lato europeo, se avremo la coalizione “Semaforo”, prevedo qualche passo in avanti.

Un altro tema fondamentale è stato l’ambiente, soprattutto tra l’elettorato più giovane che infatti ha premiato chi ne ha parlato di più. Potrebbe essere al centro delle discussioni per una coalizione? 

Sicuramente. Il climate change è “il” tema in Germania al momento, insieme con la questione sociale. Questi due punti sono stati i punti chiave per cui hanno vinto Spd e Verdi, e sicuramente il nuovo governo metterà il cambiamento climatico al centro del suo lavoro e si tenterà di operare un cambiamento anche in chiave sociale, evitando di perdere posti di lavoro e lavoratori.

Tobias Mörschel è direttore dell’ufficio italiano della Friedrich Ebert Stiftung

Quindi potrebbe voler dire una tassazione sui patrimoni e redditi più alti? 

Dipende chi lo vuole. Spd e Verdi vogliono una tassazione sui redditi alti, mentre la Fdp la vuole abbassare. Questo a mio parere sarà il campo più difficile in cui trovare un’intesa tra i partiti e con ogni probabilità tutto rimarrà come è al momento, questo sarà il compromesso.

A seconda di cosa uscirà da questi colloqui, quale sarà il futuro della “nuova Germania” in Europa? 

Penso che la “nuova Germania” assomigli molto alla “vecchia Germania”, non sarà un cambiamento radicale. Sicuramente anche la Germania ha bisogno di una modernizzazione. Abbiamo visto durante l’era Covid che tante cose non vanno bene pure da noi e abbiamo bisogno di digitalizzare e modernizzare. Ma al termine di questo processo si riconoscerà la stessa Germania per com’era. Sarà uno sviluppo, ma non un cambiamento o una rivoluzione.

Quindi diciamo anche gli equilibri tra Paesi “frugali” e Mediterraneo europeo rimarranno gli stessi? 

Ovviamente il futuro della Germania sarà anche quello di essere un mediatore tra questi Paesi, ma ritengo che un governo sotto la guida di Olaf Scholz sarà più vicino ai Paesi del Sud come è stato quello precedente di Angela Merkel.

Foto di copertina EPA/HAYOUNG JEON