IAI
LE PRIORITÀ DELLA PRESIDENZA ITALIANA 2021

Ripensare gli obiettivi e le priorità dell’agenda G20 nel mondo post-Covid

5 Ott 2020 - Nicola Bilotta, Fabrizio Botti - Nicola Bilotta, Fabrizio Botti

La pandemia di Covid-19 ha colpito in maniera simmetrica, seppure con intensità differenziata, tutte le nazioni al mondo, evidenziando una volta di più l’elevato grado di interconnessione raggiunto a livello globale. Per contrastare gli effetti socio-economici e sanitari causati dalla crisi da Covid-19, servirebbero quindi risposte multilaterali, non solo nella gestione della fase emergenziale, ma anche per promuovere la ripresa e rivitalizzare l’agenda della governance globale.

Questa crisi senza precedenti può infatti rappresentare una straordinaria opportunità per dare un nuovo impulso al multilateralismo in un’epoca di grandi sfide globali, oltre la crisi pandemica: dal cambiamento climatico all’impatto del processo di digitalizzazione fino al diffondersi della retorica nazional-populista che ha alimentato le tensioni geopolitiche già in atto.

L’Italia assumerà la presidenza del G20 nel 2021, in questo difficile e al contempo promettente contesto internazionale. Essa dovrà continuare a lavorare per contrastare le conseguenze della crisi pandemica mantenendo l’ambizione di poter incidere sulle sfide globali di lungo periodo.

Le priorità del G20
Durante la crisi globale del 2008-2009, il G20 si è dimostrato un forum efficace nel favorire il coordinamento internazionale delle politiche di risposta alla grande recessione. Il ruolo del G20 è potenzialmente ancora più centrale nel plasmare l’azione collettiva globale per affrontare le sfide prodotte dal Covid-19, data la natura multidimensionale della crisi.

La presidenza italiana del G20 si troverà innanzitutto ad affrontare alcune priorità immediate, come il rafforzamento dell’impegno multilaterale volto a garantire una maggiore resilienza delle catene produttive globali ed un più efficace meccanismo di coordinamento internazionale in ambito sanitario, con particolare riguardo all’eliminazione delle barriere commerciali allo scambio di prodotti ed equipaggiamenti medici, e il disincentivo di politiche protezionistiche sul futuro vaccino.

L’Italia avrà inoltre l’opportunità di promuovere un’agenda che dia un nuovo slancio alla ripresa economica globale guardando oltre l’emergenza. In concomitanza con la presidenza del G20, l’Italia si troverà nel 2021 a presiedere, insieme al Regno Unito, la conferenza mondiale sul clima COP26. Questo doppio mandato potrebbe rappresentare una grande occasione per imprimere un forte impulso ad una ripresa globale green, attraverso politiche condivise di lotta al cambiamento climatico e di promozione della transizione verde e della finanza sostenibile.

La crisi da Covid-19 ha anche rafforzato la consapevolezza che la digitalizzazione sia una delle principali sfide del nostro tempo. Una ripresa sostenibile del percorso di crescita economica a livello internazionale non potrà che essere accompagnata dalla riduzione dei divari digitali esistenti sia tra Paesi sia all’interno dei confini nazionali, garantendo un più equo accesso ai gruppi sociali più marginalizzati. Le conseguenze sociali e lavorative della rivoluzione digitale dovranno anche essere esplorate al fine di promuovere l’adozione di misure di protezione e di sviluppo adeguate.

La ripresa della crescita economica globale dovrà passare necessariamente per un rafforzamento dell’iniziativa multilaterale che incentivi gli investimenti e rimetta in moto il commercio internazionale, attraverso il rilancio del processo di riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio ed il sostegno alla competitività delle Piccole e medie imprese (Pmi) sui mercati internazionali.

Infine, la presidenza italiana del G20 dovrebbe promuovere una maggiore cooperazione multilaterale a supporto del continente africano. In un articolo firmato lo scorso aprile da 17 leader europei e africani, tra cui il presidente del Consiglio dei ministri italiano Giuseppe Conte, è stato sottolineato come l’Africa abbia bisogno di misure straordinarie per limitare gli effetti negativi della crisi da Covid-19. Nonostante alcuni interventi d’aiuto economico siano già stati implementati a livello multilaterale, in particolare le iniziative di sospensione del pagamento del debito dei Paesi più poveri, nel 2021 sarà ancora necessario mantenere alta l’attenzione sull’evoluzione della situazione finanziaria, socio-economica e sanitaria nel continente africano.

Il progetto IAI
L’Istituto Affari Internazionali ha promosso nell’ultimo anno un progetto di ricerca intitolato “Il ruolo del G20 nella promozione della global governance: sfide e priorità della presidenza italiana del 2021”, con il sostegno del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) e della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Il progetto ha esplorato, grazie ai contributi di un gruppo selezionato di esperti internazionali, lo stato della cooperazione in ambito G20 lungo quattro principali assi di potenziale interesse: la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio, l’impatto della digitalizzazione sul mercato del lavoro, l’economia circolare e le implicazioni dell’invecchiamento della popolazione. I lavori di ricerca che ne sono scaturiti hanno fornito raccomandazioni rigorose e stimolanti per l’agenda della presidenza italiana.

Nella cornice dello stesso progetto, martedì 6 ottobre dalle 10 alle 11.30, si terrà un web meeting per discutere degli obiettivi e delle priorità della presidenza italiana del G20 nel 2021, alla luce delle sfide poste dalla pandemia da Covid-19.

All’evento, che sarà aperto dagli interventi del presidente dello IAI  Ferdinando Nelli Feroci e del presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo Francesco Profumo, parteciperà l’ambasciatore Pietro Benassi, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e sherpa del G20, insieme ai rappresentanti di alcuni dei maggiori think tank internazionali.