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Webinar IAI con Jill Morris

Il Regno Unito oltre la Brexit: sicurezza nazionale e politica estera

21 Apr 2021 - Redazione - Redazione

Un mese fa il premier britannico Boris Johnson ha presentato in Parlamento la Integrated Review, il documento che delinea il nuovo posizionamento geopolitico del Regno Unito da qui al 2030. Si tratta di una strategia che racchiude in sé, per la prima volta in un documento unico, le linee guida di politica estera, di difesa e di cooperazione del governo britannico, in un contesto internazionale caratterizzato da maggiore competizione e nuove sfide globali da affrontare. Pochi mesi dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, la strategia offre anche, per la prima volta, l’opportunità di riflettere sulle prospettive di collaborazione tra il Regno Unito e i principali partner internazionali. Tra questi, l’Italia ricopre quest’anno un ruolo del tutto speciale, tra G20, G7 e Cop26.

Lunedì 19 aprile l’Istituto Affari Internazionali ha ospitato il webinar “Il Regno Unito oltre la Brexit“, organizzato in collaborazione con l’ambasciata del Regno Unito a Roma. Nel corso dell’evento l’ambasciatore del Regno Unito in Italia Jill Morris ha dialogato con il direttore dello IAI Nathalie Tocci. Hanno partecipato Stefano Polli, vice direttore dell’Ansa, e Danilo Taino, editorialista del Corriere della Sera. Ha moderato l’incontro Francesco De Leo, direttore di AffarInternazionali. Nel podcast dell’evento tutti gli interventi degli ospiti. 

Intervento di Nathalie Tocci, direttore dell’Istituto Affari Internazionali

Il documento “Global Britain in a Competitive Age: The Integrated Review of Security, Defence, Development and Foreign Policy” rappresenta in modo estremamente efficace il Regno Unito come un paese europeo dalla proiezione globale. Infatti, tanto l’impegno delineato sui diversi fronti quanto l’approccio ai valori, al multilateralismo e ai partenariati rivelano un’impostazione europea. Tale atteggiamento mi riporta ai contenuti della strategia globale redatti per conto di Federica Mogherini. In quel periodo il Regno Unito era ancora membro dell’Unione europea e ne condivideva la linea, sebbene stesse attraversando una fase critica alla vigilia del referendum per la Brexit. In quel momento la Gran Bretagna era annoverata fra gli Stati membri di maggior supporto all’indirizzo europeo.

La caratteristica principale che rende l’approccio britannico così europeo è l’enfasi riservata ai temi della sostenibilità: non solo quella climatica, ma anche quella digitale e sanitaria, agendo in modo aperto e in partenariato attraverso formati multilaterali quali G7, G20, Nazioni Unite e organizzazioni internazionali. Un approccio, sia sotto il profilo del metodo che degli obiettivi, tipicamente europeo.

Occorre sottolineare, inoltre, l’attenzione verso la sovranità e la sicurezza. La Integrated Review rappresenta questi due temi come le facce della stessa medaglia. In particolare, il concetto di sovranità qui espresso non va confuso con la chiusura o con lo spirito protezionistico nei confronti del mondo. Al contrario, la sovranità viene declinata alla luce delle sfide geopolitiche nei confronti della Cina e, soprattutto, della Russia. La sfida cinese si colloca nel solco dell’interesse verso la regione dell’Indo-Pacifico, mentre la rivalità con la Russia viene percepita, a causa della vicinanza geografica, persino come una minaccia. Il Regno Unito non rimane indifferente di fronte a questi scenari e intende fornire una risposta incentrata sugli investimenti per la sicurezza e la difesa. Non è un caso, tornando alla mia esperienza con la strategia globale, che anche in quel caso uno dei punti di maggiore enfasi fosse la sicurezza. Un tema che, nell’ambito europeo, si declina nell’importanza dell’autonomia strategica. La Integrated Review riserva, da un lato, grande attenzione a un mondo che sta cambiando e alle sfide globali. Dall’altro, rimane ancorata ai valori europei incentrati sul partenariato e sul multilateralismo.

Quanto detto finora rappresenta uno sguardo sul contenuto del documento volto a osservare le convergenze fra Regno Unito ed Europa. Tuttavia, occorre tener conto anche degli aspetti divergenti. La IR rispecchia, inevitabilmente, il difficile rapporto tra Regno Unito e Unione europea. Infatti oggi i due paesi prendono le distanze in vista, probabilmente, di un riavvicinamento futuro. Tutto ciò traspare dal fatto che, all’interno del documento, la stessa Unione europea venga menzionata molto poco, a differenza della Nato, delle Nazioni Uniti, del G7 e del G20. L’approccio multilaterale rimane ben chiaro ma la relazione bilaterale tra Regno Unito e Unione europea si perde tra le righe. Credo che forse in questo momento sia inevitabile, proprio alla luce del momento storico in cui ci troviamo, così come sono assolutamente convinta che negli anni a venire l’Europa rappresenterà la relazione più importante del Regno Unito. I centri di potere dell’oggi e del domani avranno dimensioni continentali; inevitabilmente, l’Unione europea sarà uno dei fulcri della politica estera britannica così come il Regno Unito lo sarà per l’Ue. Sarà il tempo a confermarlo.

Ascolta “Il Regno Unito oltre la Brexit” su Spreaker.

Jill Morris, ambasciatore del Regno Unito in Italia: Londra continuerà a essere un partner attivo e affidabile con tutti i suoi alleati tradizionali

L’ambasciatore Jill Morris chiarisce che, anche dopo la Integrated Review, il Regno Unito ambisce a far parte di una rete di interessi internazionali fra attori che condividono gli stessi valori e la volontà di collaborare per affrontare le sfide internazionali. Ecco perché continuerà a promuovere i valori che lo uniscono all’Europa e a sostenere la democrazia davanti ai regimi totalitari. Inoltre, dalle parole di Morris si evince che il Regno Unito sarà sempre convinto che i vantaggi dei mercati aperti e i pregi del libero commercio superino di gran lunga ogni interesse alla chiusura. Per questo motivo manterrà strette relazioni con i vicini europei e un legame speciale con gli Stati Uniti in una prospettiva globale.

L’ambasciatore prosegue il discorso affermando che l’ampiezza di prospettive costituisce anche uno dei vantaggi dei rapporti con i Paesi del Commonwealth. In quest’ottica, il Regno Unito mantiene una stretta collaborazione con India e Australia e guarda con attenzione la regione dell’Indo-Pacifico. Uno sguardo che non è diretto al passato, ma puntato al futuro. Ed è proprio nella regione dell’Indo-Pacifico che il Regno Unito raccoglie la sfida sistemica posta dalla Cina verso la sua sicurezza, la sua prosperità e i suoi valori. La Cina, infatti, minaccia la stabilità stessa della regione dell’Indo-Pacifico, fondamentale per la sicurezza e per gli obiettivi commerciali britannici.

Secondo Jill Morris, la Russia rappresenta una minaccia acuta diretta alla sicurezza nazionale del paese anche in relazione alla vicinanza geografica. Non è un caso, dunque, che all’interno della Integrated Review il governo britannico abbia annunciato nuovi importanti stanziamenti per migliorare le capacità di difesa nazionali di fronte anche a minacce emergenti come quella cibernetica. Le sfide alla cybersecurity, prosegue l’ambasciatore, sono aumentate significativamente a livello globale e per questo il Regno Unito ha deciso di investire importanti risorse in settori strategici che vanno dalla ricerca allo spazio, dal digitale all’intelligenza artificiale.

Tornando ai rapporti con i paesi europei, infine, l’ambasciatore ritiene che l’Italia e la Gran Bretagna abbiano quest’anno un’incredibile opportunità per sviluppare la collaborazione e guidare la comunità internazionale verso sfide cruciali, quali la sanità e la tutela ambientale, in occasione della presidenza rispettivamente del G20 e del G7. Infatti, l’ultimo anno ha dimostrato il ruolo insostituibile della scienza e la necessità di investire nella ricerca per costruire sistemi sanitari più forti e resilienti. La collaborazione Regno Unito-Italia in vista del Global Health Summit e della conferenza Onu sul clima sarà decisiva.

A cura di Francesco Tabarrini e Alice Palombarani